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Buon compleanno Guy Overboard!

Un anno di Guy Overboard, il fashion blog dedicato alla moda maschile street e urban per tutti colori che vivono il proprio corpo al di là delle taglie

Oggi è ufficialmente passato un anno da quando ho aperto Guy Overboard. Tanti auguri! Ringrazio tutti quelli che leggono o commentano i miei post: solo in questo modo ho la possibilità di confrontarmi, dire la mia ed ascoltare ragazzi e ragazze che sono attratti da questo mondo così affascinante. Il mio legame con la moda era vivo già quando abitavo a Napoli, ma non mi ero mai accorto della sua “forza” fino a quando non mi sono trasferito a Roma. Qui non riuscivo a trovare delle persone con cui condividere questa passione: Guy Overboard è nato da questa necessità. Ovviamente, il potenziale di Internet è enorme e dalla volontà di trovare dei “fashionisti” a Roma alla fine mi sono ritrovato a parlare con persone da tutta Italia e da tante parti del mondo. Ho avuto la possibilità di partecipare ad eventi, collaborare con dei brand. Insomma, ho capito io in prima persona, da professionista della comunicazione, quale potente mezzo potesse essere la comunicazione via blog.


Ancora tutt’oggi però non saprei dire cos’è un fashion blogger. Credo che si confonda spesso il fashion blogger con il giornalista di moda o lo stylist (o anche lo stilista). Queste sono figure professionali che creano moda (sotto forma di argomenti, abbinamenti o oggetti). Il fashion blogger dovrebbe? Non saprei. Credo, comunque, che il potenziale del fashion blogger sia quella della condivisione e del commento (inteso anche come “post di commento”). Il fashion blogging infatti è nato CON Internet ed Internet ha il potenziale della multimedialità (cosa che non ha la carta stampata). Ed è su questo che bisognerebbe puntare. Credo che sia più corretto che chi voglia scrivere di moda faccia il giornalista e cerchi di studiare e fare gavetta per fare il giornalista, non il fashion blogger. Che chi voglia occuparsi di styling faccia una scuola, un’università e la gavetta per diventarlo. Se si decide di svolgere invece una di queste professioni passando per il fashion blogging si sta sbagliando tutto. In primis perchè non si riconosce al fashion blogger un ruolo autonomo (ma solo un ruolo di passaggio) e quindi in quanto tale il fashion blogger verrà sempre visto come qualcosa di superfluo e inutile. E in secondo luogo perchè si sta cercando una scorciatoia invece di affrontare il mondo del professionismo, fatto di gavetta, di tanti no, di tanti “questo non va bene”. Insomma, il mondo reale. Sicuramente ognuno definisce il proprio valore aggiunto nel fashion blogging, però a mio parere “sconfinando” in qualcosa che appartiene già ad altre realtà professionali non si fa altro che sconvolgere la figura, creando una confusione che non giova di certo al fashion blogging.

Io sto ancora cercando di capire perchè Guy Overboard dovrebbe esistere, a cosa potrebbe mai servire. Per cui questo compleanno lo dedico a questo: ai progetti di cui non si conosce bene il fine, ma che si portano avanti con lo stesso rispetto di chi sa già qual è la meta.

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