Durante gli anni dell’adolescenza, i giovani cominciano a creare percezioni del loro corpo in base alle immagini a cui sono esposti. Le rappresentazioni visive della vita “perfetta” utilizzate per raggiungere i consumatori attraverso programmi televisivi, video musicali o campagne pubblicitarie oggi sono a portata di mano grazie agli smartphone e ai social media.
Per alcuni utenti, l’evidenza di corpi “perfetti” può avere effetti significativi sul modo in cui percepiscono le loro esistenze e le loro fisicità. Così alcuni modificano il loro aspetto per rimediare a una caratteristica che percepiscono come indesiderabile attraverso la chirurgia estetica. Mentre altri cambiano la loro mentalità e imparano ad apprezzare il proprio corpo indipendentemente dal fatto che le loro fisicità siano allineate con le definizioni sociali della bellezza.
L’origine apparentemente condivisa di questi due approcci pone quindi la domanda: come si concilia la chirurgia estetica con il movimento Body Positive?
Chirurgia estetica e Body Positive: il diritto di amare e stessi
Il movimento Body Positive e la chirurgia estetica sembrano essere in conflitto. Mentre uno celebra i tratti fisici unici di tutti i tipi di corpi, l’altro consente una via per cambiarli diventando una sottomissione agli standard di bellezza irrealistici.
Ma eliminare la chirurgia estetica come una strada legittima per raggiungere l’auto-accettazione significa rifiutare un pilastro del movimento Body Positive: riconoscere che ognuno ha diritto all’amore di sé perché il diritto di celebrare il proprio corpo non è condizionato dagli standard della società su cosa sia l’attrazione fisica.
Ovviamente, il movimento Body Positive è in contrasto con l’incoraggiare gli altri a sottoporsi a chirurgia estetica per rimediare alla loro attuale inadeguatezza fisica percepita. Tuttavia Body Positive vuol dire capire e accettare che apportare cambiamenti all’aspetto fisico può essere un metodo per raggiungere l’amore di sé.
In questo quindi la positività del corpo e la chirurgia estetica non si annullano a vicenda: tutti, indipendentemente dal loro aspetto fisico o dalle loro alterazioni, hanno diritto all’amor proprio.
Per questo, anche se sostengo pienamente il movimento Body Positive, non penso che la chirurgia estetica sia dannosa per la fiducia in se stessi come si potrebbe pensare. Quello che desidero infatti è che le persone amino il loro corpo il più possibile e la chirurgia estetica può essere estremamente potente nell’aiutare le persone a sentirsi come la migliore versione di se stessa.“Solo bisogna essere certi di farlo per le giuste ragioni e per se stessi”. Ed è proprio questo il punto.
Capire i motivi della chirurgia estetica: due pesi, due misure
Capire le “giuste ragioni” è sempre fondamentale quando si tratta di cambiare il proprio corpo in modo permanente, in particolare per i medici. Come sostengono i dottori Ján Pilka e Peter Hajduk di www.esteticapraga.it “Nessun chirurgo estetico credibile opererebbe qualcuno che mostra segni di dismorfismo corporeo. Dobbiamo essere certi che i pazienti comprendano che un intervento chirurgico è medicina e non una magia.”
La chirurgia estetica non salva un matrimonio fallito, non cura la depressione e non libera da problemi psicologici. Ma può cambiare la vita in altri modi. E usare due pesi e due misure quando si tratta di giudicare il pregiudizio della chirurgia estetica e, ad esempio, i miglioramenti di bellezza sono sbagliati.
Ad esempio i trattamenti per il viso con “risultati simili al collagene” e le creme con “proprietà di riempimento” sono ampiamente tollerati, ma fare qualcosa che eliminerà le rughe come il botox viene visto come un passo troppo in là. Per quanto possa ammettere che viviamo in un mondo che impone ancora alle persone di dover apparire in un certo modo per sentirsi belle, bisogna diversificare questi ideali ristretti senza condannare completamente le persone che trovano una certa felicità nella chirurgia estetica.
Insomma, se la missione del movimento Body Positive è quello di difendere l’amor proprio, provare a far vergognare qualcuno per il fatto che si senta meglio con un intervento sembra un’idea molto più tossica delle labbra rifatte!