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Il Principe E La Sarta: la moda come veicolo di identità

Il Principe E La Sarta, la graphic novel di Jen Wang edita da BAO Publishing, esplora la ricerca dell'identità professionale e personale

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Quello che mi ha colpito di Il Principe e La Sarta, la graphic novel di Jen Wang edito da BAO Publishing è il modo in cui parla della ricerca della propria identità. Per Frances, una ragazza dalle umili ragioni, questo vuol dire riuscire a diventare una sarta professionista, libera di poter realizzare abiti secondo la sua creatività. Ed è proprio questa sua ricerca che la porta ad incontrare il Principe Sebastian. Il Principe nota uno dei suoi abiti durante il ballo del suo compleanno e la ingaggia per realizzare quegli stessi abiti per lui.

Una graphic novel con un personaggio non-binario

Sebastian è infatti una persona non-binaria: rivela alla sarta di non sentirsi sempre a suo agio nei vestiti maschili e per questo, da sempre, indossa gli abiti della madre. Ma lui vuole degli abiti nuovi, creati apposta per lui. Ed è Frances che glieli realizza.

Indossare quei vestiti lo trasforma. Finalmente Sebastian si sente meritevole di qualcosa e per questo decide anche di uscire e frequentare la notte belga (insieme a Frances) con il nome di Lady Cristallia. L’originalità di Lady Cristallia e dei suoi vestiti è tale da trasformarsi in poco tempo in una sorta di influencer! Tutte vogliono essere lei, vogliono copiarla. Ma Sebastian continua anche ad indossare abiti maschili, che però vengono stavolta confezionati da Frances. La creatività (e l’empatia) di Frances è in grado di permette di farlo sentire a suo agio anche in quei vestiti.

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Il Principe E La Sarta e il valore della moda

Il resto della storia ve lo lascio scoprire leggendo questa graphic novel che mi ha molto emozionato, ma mi faceva piacere riflettere su come da questa storia emerga quanto una cosa che può sembrare così “superficiale” come la moda possa in realtà essere un veicolo importante per le persone, per mostrarsi nella loro vera identità.

È un qualcosa che i brand devono capire sempre più, di come certi motivi, stoffe, disegni, modelli e tagli di vestiti non possano ormai definirsi esclusivamente come femminili o maschili. Perchè le nostre identità o espressioni di genere sono in continua evoluzione e trovare qualcosa che ti permetta di esprimerlo è molto più profondo del semplice vestirsi.

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