Il body shaming per coloro che ci circondano può avere impatti negativi duraturi. Nelle persone che stanno vivendo dei disturbi potrebbero innescare una ricaduta. E per chi non li sta vivendo, potrebbero diventarne la causa. Perché “se loro pensano di essere grassi e che sia una cosa così brutta, cosa possono mai pensare di me?” Ed è inutile dire “ma no, non sei grasso!” perché abbiamo tutti i nostri problemi con l’immagine del nostro corpo. D’altronde in una cultura così concentrata sul controllare costantemente come il nostro corpo è fatto, come non potremmo? Ma dobbiamo avere rispetto dei reciproci confini e lavorare non solo per dare sostegno alle vite degli altri, ma anche evitare di danneggiarci l’un l’altro. E quando si parla di immagine corporea, una riformulazione dei nostri discorsi sul corpo può fare molto per le nostre relazioni e noi stessi. Non tutte le persone con cui parlo sono pronte ad affrontare discorsi sul corpo, anche quando decidiamo di parlare del nostro. Le nostre parole potrebbero comunque avere un effetto sull’altra persona perché non sappiamo se e quanto sia in una condizione di consapevolezza del suo corpo. E questo potrebbe capitarci anche all’inverso.
Come condividere le nostre insicurezze
Come possiamo quindi condividere in maniera corretta le insicurezze sul nostro corpo senza ferire le altre persone che ci circondano? Credo che sia importante chiedere loro prima il consenso. Abbiamo tutti il diritto di scegliere come interagire con coloro che ci circondano, specialmente quando tale impegno potrebbe danneggiarci. E per questo mi piacerebbe che la cultura del consenso facesse parte anche nel modo in cui parliamo dei nostri corpi. Chiedere direttamente alle persone se sono pronte per discorsi sul corpo e ovviamente concedere loro il tempo di rispondere. E prepararsi anche ad accettare un “no”. Dobbiamo essere rispettosi e non sprezzanti dei confini che le persone stabiliscono, mantenendo allo stesso tempo i confini che stabiliamo per noi stessi
…allora il body shaming è utile?
Nonostante tutte le difficoltà che affrontiamo con il nostro corpo, alla fine possiamo viverlo in maniera più serena. Possiamo arrivare a capire cosa ci piace e cosa non ci piace di noi e cercare di fare in modo che queste cose non ci impediscano di fare e vivere tutte le esperienze che vogliamo. Questo però non vuol dire che i giudizi o peggio ancora gli insulti servano a vivere meglio o “migliorarsi”. Una vita di insulti, di giudizi e di microaggressioni è qualcosa che dobbiamo risparmiare alle persone perchè non possiamo essere noi a decidere come devono essere o come dovrebbero sentirsi gli altri. Questo persone potrebbero ancora non sentirsi a loro agio, ma questa è una cosa personale. Perché mentre tutti hanno il diritto di esprimersi emotivamente in maniera libera e non di reprimere i propri sentimenti per compiacere le altre persone, nessuno persona ha il diritto di far vergognare o far sentire male gli altri per il loro corpo.