I luoghi comuni che ogni giorno la moda (e chi la segue) si trova ad affrontare sono estenuanti. L’idea che questo sia solo un mondo frivolo, di facile impatto e ossessivamente “strano” è stata strappata da un evento semplice, ben organizzato (e faticoso) come quello del PescaraLovesFashion Show.
Con l’intento (esemplare) di voler valorizzare il proprio territorio, i ragazzi di Pescara Lei Events hanno organizzato una due giorni in cui negozi prima e designer emergenti poi si sono mostrati alla città nella loro “normale” quotidianità, nel mezzo della piazza più nota della città. Il progetto però non era soltanto questo: PescaraLovesFashion, infatti, prima di uno show è un blog, e i suoi autori conoscono bene le potenzialità che oggi ha il Web e la condivisione sui social. Per questo, sono stati chiamati alcuni fashion blogger (tra cui io /me felice!) con il compito di far conoscere i protagonisti di questo show.
Purtroppo, per cause lavorative, la mia esperienza è durata soltanto un giorno (il primo), ma è bastato per confermarmi che le piccole-medie società/imprese sono la vera risorsa del nostro Paese. Il loro è un lavoro “underground”, poco noto nel mondo mainstream dei soliti marchi noti, ma è linfa vitale per le idee, la sperimentazione e la manifattura. Ed è proprio per questo che metterli in risalto è un compito che hanno accettato ben volentieri gli organizzatori del PescaraLovesFashion Show e che anche io, nel piccolo del mio blog, voglio fare attraverso questo post.
Ovviamente, essendo questo un blog di moda maschile riguardante soprattutto un abbigliamento non formale, la mia attenzione si è spostata su due dei negozi, presenti in sfilata, vicini a questo stile: Voice (Sorry For The Disturb) e TUB The Urban Box.
Voice (Sorry For The Disturb) si è distinto sulla passerella per l’occhio moderno dei suoi capi: l’atmosfera che hanno voluto ricreare è stata quella dei giovani che desiderano vestirsi alla moda senza dover incappare nelle solite tshirt, con le solite stampe e i soliti tagli. Parte dei capi erano del brand in licenza e prodotto in Abruzzo Happiness Basics (oggi sicuramente molto noto), mentre AlfaOmega è il brand che gli stessi proprietari propongono. Le canotte uniscono l’idea street del basket, sia nel taglio che nel numero sul petto, ad un forte motivo floreale all-over printing, mentre le felpe presentano immagini caledoscopiche proveniente dal mondo animale e vegetale.
TUB The Urban Box è una realtà davvero innovativa: un negozio streetwear di chiara ispirazione americana, con all’interno una galleria d’arte, che si avvicina al mondo della musica rap creando contest di freestyle. Tra i brand My Yard, Slim Bones e No Sego ma anche i famosi Obey, Minimum (che io adoro!), Native Youth e Lobster. Tutti ci siamo innamorati soprattutto dei loro occhiali da sole e degli zaini (in versione backpack e cartella).
Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi di Pescara Lei Events che si sono impegnati nel realizzare questo spettacolo (per prima Ilenia Colasante, “concretamente visionaria”), e ai fashion blogger presenti: Kristel Vivienne Vionnet di Kultural-Mente Moda, Valentina Castelli e Andrea Ferrini di Look da rifare, Antonella di La mode oui c’est moi, Marika Odoardi di La vie c’est chic, Lisa di FashionCulture, Greta Massimi di Heel 12, Grazia Ventrella di Bow Of Moon e Anna Bossa di The Annelicious.