Internet ha rivoluzionato la vita di tutti, anche di quelli che lo ignorano. E ha rivoluzionato anche il modo di comunicare. Probabilmente è tutto iniziato con gli SMS, quando la grammatica ha cominciato un po’ a farsi benedire per colpa di quei pochi caratteri in cui sintetizzare tutto, ma la svolta più importante c’è stata con i forum, i blog e i social. Contenuti realizzati dalle persone su cui altre persone potevano intervenire. Idealmente, un paradiso. In pratica, un vero inferno.
Io mi ci sono immerso a capofitto. Ho aperto un blog e ancora prima frequentavo forum dedicati alla musica e alle serie tv (quando Netflix era solo un sogno). Avevo assolutamente voglia di condividere le mie passioni con gli altri: mi faceva sentire meno solo e mi rendeva meno “strano” ai miei stessi occhi. Ma non ho mai davvero saputo come gestire questo marasma di confronti. Perché (a volte lo dimenticavo) dietro allo schermo ci sono comunque persone reali. Persone che scrivono, riflettono e che non mettono in pausa i loro sentimenti solo perché fisicamente non sono di fronte a me.
Questo è un punto fondamentale che per tanto tempo mi ha quasi bloccato nel partecipare alle discussioni: mi sentivo spesso frustato per non essere capito, mi arrabbiavo se qualcuno voleva negare fatti semplici soltanto per lo spirito di aver ragione. E la mia reazione non era mai davvero giusta. Così mi sentivo ferito e cercavo di ferire a mia volta.
Questo blog mi ha aiutato molto. Un blog dedicato agli uomini plus size in cui si parla di amare se stessi, credetemi, è un punching ball su cui sfogare tanta rabbia. Sembra una cosa semplice eppure lì fuori c’è molta gente che, a quanto pare, odia l’idea che un uomo si possa amare e possa vivere liberamente al di là di certi pregiudizi. E questo mi ha fatto capire che dovevo impegnarmi, che non potevo mollare la presa nello spiegare cosa voglio dire senza negarmi però la possibilità di ascoltare gli altri e di riuscire a discutere con loro. Soprattutto, ovviamente, con quelli che lo meritano. I troll restano sempre e solo troll.
Tutto questo percorso è stato molto personale, fatto di tante idee (a volte forse non proprio corrette) e molte prove. Ma avere una guida mi avrebbe potuto aiutare tanto. Ed è quello che ha fatto Irene Facheris con il suo libro, Creiamo Cultura Insieme.
Irene io la conosco da un po’: YouTuber super appassionata di musica (e da lì che l’ho conosciuta) che ad un certo punto ha deciso di portare avanti anche una serie di progetti dedicati alla diversità e all’inclusione, tra cui Bossy. Capirai, essere su YouTube e portare avanti un progetto di questo tipo è stata per Irene una palestra perenne per le discussioni. Ma anche lei non ha demorso e non ha mai pensato che fosse corretto gettare la spugna. Ha preso tutta la sua esperienza e tutta la sua conoscenza dell’ambito (Irene fa la formatrice per professione) e ha trovato un modo per avvicinare le persone a capire meglio come ascoltare e parlare con gli altri.
Di cosa parla Creiamo Cultura Insieme
Non immaginate un libro di una YouTuber, ma neanche un libro-guida dove vi consigliano esercizi giornalieri, facce strane allo specchio e bibite al limone al mattino. Il libro di Irene è a metà tra un manuale e un saggio. Si divide perfettamente per colpire tanto il nostro cervello, con osservazioni tecniche che convinceranno anche i più razionali, quanto il nostro cuore, con esempi che riguardano la quotidianità di tutti.
Nel libro Irene parla dei filtri che usiamo e del perché arriviamo subito al giudizio delle persone, di come si possa costruire un feedback efficace (e di cosa realmente sia un feedback) e di un modo per reagire, il Messaggio in Prima Persona. Ma parla anche di come i nostri bisogni siano sacri e di come questo abbia a che fare con le emozioni (che non scegliamo di provare). Di quanto sia importante allenare la nostra empatia e fa una distinzione chiara tra cosa sia capire, comprendere, condividere e giustificare, andando dritta al punto e senza troppe ipocrisie. Tanto da arrivare a dire che dare consigli è inutile. E sì, è vero … ma per capirne il motivo dovete assolutamente leggere il libro.
Io mi sono sentito più grintoso all’idea di poter sperimentare ciò che Irene ha scritto. Di avere finalmente una traccia su cui costruire un percorso che, in definitiva, può solo far bene tanto nella vita reale quanto in un ambiente diventato davvero ostile come i social. E non importa se ci proverò e sbaglierò. Come dice Irene, “noi facciamo errori, ma questo non ci rende sbagliati […] L’importante è avere pazienza con se stessi, senza farsi sconti ma ricordandosi che siamo altro e continuiamo a essere molto altro.”
Ricordatevelo la prossima volta che lascerete un commento su Facebook!
Irene Facheris
Creiamo Cultura Insieme
Edizioni TLON
ISBN: 978-88-99684-58-7