Per chi come me vive in maniera passionale la musica, il concerto del Primo Maggio è un appuntamento indimenticabile. Certo, stiamo parlando di una festa organizzata dai sindacati, un’occasione per tirare le somme sulla politica economica del nostro Paese e mandare messaggi importanti sulla nostra vita quotidiana. Ma darne solo una connotazione politica sarebbe semplicistico. Il Primo Maggio è soprattutto un modo per esprimere in maniera libera e spontanea se stessi, e come farlo se non attraverso la musica e i più diversi artisti musicali della scena nazionale e internazionale?
Non a caso quest’anno anche la grande comunità social, in piazza o dal divano di casa, si è mobilitata a suon di #1M2016 – un hashtag che contiene in sè l’abbreviazione di 1MAGGIO2016, ma anche un modo per dire “io sono il Primo Maggio”, diramando sulla Rete i pensieri di ciò che quell’evento riesce ancora oggi a suscitare nelle persone che amano la bella musica.
Quest’anno ho avuto il grande privilegio di poter assistere direttamente dal backstage il concerto del Primo Maggio. Un’organizzazione mastodontica, visibile già con il famoso “palco girevole” che permette agli artisti di alternarsi praticamente in maniera istantanea dopo la propria esibizione, ma molto più invisibile per lo staff di persone che lavorano a costruire la manifestazione e tutto il vero e proprio villaggio che accoglie artisti e stampa.
Gli artisti quest’anno venivano dagli ambienti più diversi: Coez e Salmo erano probabilmente i grandi outsider perchè la cultura del Concertone è sempre stata improntata sulla World Music e il rock. Eppure i due rapper hanno creato delle esibizioni passionali e forti, grazie anche ai temi di natura sociale che ben si sposano con l’anima della festa. Una grande conferma sono stati invece gli Skunk Anansie, con Skin in grado di divorare il palco e catturare le urla della piazza.
Grande spazio al cantautorato, di cui l’Italia dei talent continua ad andare fiera: dai The Giornalisti a Bugo, passando per Gazzè, Nada (in una meravigliosa collaborazione con A Toys Orchestra), Perturbazione e Tiromancino, il sound elettronico si è mescolato al rock e alla melodia italiana creando dei momenti di grande emozione.
Ovviamente non poteva mancare tutta la parte dedicata alla world music, con gli esponenti più importanti della scena italiana come Mau Mau, Asian Dub Foundation, Bandabardò, Modena City Ramblers, Tullio De Piscopo e un inedito trio formato da Masolella, Raiz e Paolo Rossi. La parte più energica, divertente e casinista a cui il Concertone ci abitua da sempre.
Insomma, il Primo maggio resta un evento emozionante, uno dei più grandi festival ancora rimasti in Italia in grado di attirare tanta gente da tutte le parti d’Italia.
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