Sono le 23 passate. Io non ho sonno. Mi annoio a guardare la TV ed è troppo tardi per ascoltare la musica come vorrei io, cioè con le casse e non con le cuffie. Rifletto su alcune questioni che mi girano in testa da un po’. Sicuramente sarà un post lungo quindi capirò se qualcuno non lo vorrà leggere.
Come avrete ben capito, io sono un ragazzo e già questo destabilizza perchè attualmente conosco veramente pochi blogger uomini che trattano di moda, soprattutto italiani. E questo mi sembra davvero strano, visto che sfogliando le riviste di moda tanti collaboratori ma anche stilisti, truccatori e tutto ciò che circonda la moda è UOMO. Eppure è difficile trovare uomini che parlino di moda, ancora meno uomini che trattino di moda maschile: è più facile che siano appassionati di moda femminile.
Ci ho riflettuto e credo che i motivi siano principalmente due.
Il primo lo attribuisco alla moda stessa: poco spazio allo stile uomo. Lo stile femminile è egemone, e io credo sia tutta merito degli abiti. Le donne hanno questa grande fortuna di poter indossare gli abiti e gli abiti permettono una maggiore “diversità”. Per un uomo l’abito è più o meno sempre lo stesso: cambiano i colori, magari i materiali, ma è difficile poter variare sui tagli. Non esiste poi una “parte superiore del vestiti”. Per gli uomini camicia o tshirt, e giacca. Stop. Per le donne invece la parte superiore può comprende scolli diversi, con bretelle, senza bretelle e infinità di applicazioni, rouge, spalline e così via. E’ chiaro che, con queste premesse, per l’uomo la moda maschile si riduce e di tanto. La varietà resta comunque limitata in una range e le possibilità che quindi ci sia un vivido interesse allo stile maschile restano molto molto basiche.
Il secondo lo attribuisco all’uomo stesso: poco interesse nello stile. Sembra quasi una di quelle frasi fatte su cui la Littizzetto ci farebbe uno stupendo monologo che farebbe ridere anche me, però è chiaro, gli uomini scambiano l’abbigliamento più come un’esigenza primaria di doversi coprire che non come un modo per esprimere anche un po’ di loro stessi, di come sono fatti. Che poi è l’essenza stessa per cui esiste la moda, altrimenti si chiamerebbe semplicemente (appunto) abbigliamento. Questo sono convinto che sia un retaggio culturale, e mi piacerebbe se le nuove generazioni lo cancellassero totalmente. Perchè culturalmente pensare alla moda è ancora sinonimo di qualcosa di frivolo, e “l’Uomo” (anche se sarebbe meglio usare la lettera minuscola) per darsi un tono non può pensare alla moda, altrimenti risulterebbe anch’egli superficiale. Ma provate ad andare ad un colloquio di lavoro con dei pantaloncini e poi venitemi a dire se la moda è frivola! Inoltre, culturalmente, c’è questa idea che la moda sia argomento “da femmine”, e quindi obbligatoriamente interessarsi di moda lede la virilità. Che poi però se non ti si drizza neanche con un pacco di Viagra non fa niente, se non riesci a far innamorare una donna di te perchè hai il cervello come una noce non fa niente, l’importante è che tu non sia interessato a vestirti con un gusto TUO che non potrai mai sviluppare se non leggerai mai un articolo di giornale o un post con lo stesso interesse con cui passi ore e ore a parlare di tante altre minchiate, come solo gli uomini sanno fare, come io stesso so fare.
Sono giunto alla conclusione che la rivoluzione dello stile maschile debba partire dalle donne. Perchè l’uomo che non ha interesse alla moda non farà passi per rivoluzionarsi. L’uomo interessato alla moda parlerà a vanvera, perchè l’uomo senza interesse non lo ascolterà o lo considererà frivolo (vedi punto uno). Quindi solo le donne possono riuscire ad imporsi verso quegli stessi uomini che conosceranno, ameranno e (se vogliono) un giorno sposeranno dicendo “CAZZO, guarda questa cosa che c’è scritta su L’Uomo Vogue, ti dà dei consigli, ti dice perchè, ti fa vedere dei bellissimi esempi. Cinque minuti per migliorare il tuo stile li trovi?”.
Grazie in anticipo donne!